Making Wilden: Opera Waiting
Wilden.herbals incontra produttori e artigiani vicini alla filosofia del selvaggio e oggi vi porta in Toscana, dove Opera Waiting promette di rivoluzionare i lievitati.
Ripartire dalle cose semplici e rivoluzionare il modo in cui viviamo. Dietro ogni piccolo atto culturale, si nasconde una passione. È prima di tutto il rispetto per la natura a muovere progetti e produttori vicini a Wilden.herbals. Il fil rouge che li lega è la voglia di vedere il mondo con occhi rinnovati e questa è la loro storia.
Opera Waiting – Elisa e Gabriele hanno iniziato a sperimentare nel 2013 con quella curiosità degli esordi di chi ama quello che fa che non intende spegnersi. Insieme a Piero Sisti e Gianluca, hanno messo su un laboratorio di sperimentazione naturale che gioca sugli accostamenti e propone nuove inedite combinazioni gastronomiche. I loro non sono solo lievitati, perché in ogni prodotto di Opera Waiting c’è natura, lievito madre, filiera corta e un amore imperituro. Questa è la loro storia.
Qual è la vostra filosofia?
Sicuramente il completamente naturale al 100%, e tutto viene realizzato manualmente dalla A alla Z. È un lavoro grande e un po’ folle, perché ci sono limiti oggettivi di produzione e di conservazione, ma il risultato è unico nel suo genere, soprattutto per i lievitati da ricorrenza e da colazione. Abbiamo cominciato ingenuamente, come si sarebbe fatto a casa nostra, da acqua e farina; ci siamo resi conto poi di quanto fosse complesso ed è stato necessario fare ricerca costante sulla conservazione naturale e su tutta la filiera di produzione, perché il lievito madre vivo non fa sconti! Riteniamo che il risultato sia un prodotto sincero e di grande carica vitale.
Che vuol dire oggi riscoprire la terra?
Nel nostro caso vuol dire cercare molto, avere un contatto diretto con i produttori di farine, burro, uova.. parlare e confrontarsi costantemente con loro, finanche diventarne amici, sostenendoci a vicenda, perché si fa presto a dire naturale, ma poi c’è un mondo di conoscenze e lavoro che va custodito come valore assoluto nel rispetto dei tempi e dell’umanità che richiede.
Cibo: un ricordo d’infanzia
È proprio il caso di dire… la famiglia. Il babbo di Gabriele e Gianluca era un fornaio; quando è nato Gabriele, i suoi genitori hanno cominciato a fare il pane e per 40 anni hanno maneggiato farine. Diventare un lievitista è una passione innata da cui Gabriele non ha potuto esimersi. C’è sempre uno scambio naturale tra ricerca e innovazione, tradizione di famiglia ed esperienza.
Come nasce un vostro prodotto?
Non c’è una regola! È un amore ritrovato che ti toglie letteralmente il sonno. Vediamo possibilità creative ovunque: da un ingrediente, da un’esigenza di un cliente, da due chiacchiere a cena. La nostra è una spinta dettata dalla passione per ciò che facciamo.
Che vuol dire per voi essere “Sani e Selvaggi”?
Al diavolo gli stereotipi e avanti tutta con coerenza dall’inizio alla fine!