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Ripartire da sé: l’esplorazione intima e selvaggia di MensCorpore

Invito alla riflessione, culto della lentezza e riscoperta dei valori che contano. MensCorpore, ovvero Alessandra e Nicola Castelli, ci racconta il suo progetto di mindfulness e connessione alla natura.

MensCorpore è una realtà che si occupa di educazione alla salute, intesa nel senso più ampio del termine, attraverso attività, in presenza o a distanza, rivolte a persone e organizzazioni, che ruotano intorno a sei dimensioni fondamentali: Corpo – Cuore – Mente – Alimentazione – Relazioni – Ambiente, le sei Sorgenti del Ben – Essere.

Per Wilden, Menscorpore ha creato un’esperienza di degustazione della tisana attraverso i cinque sensi, una pratica mindfulness per conoscere attraverso i sensi e darsi il giusto tempo per gustare ogni componente, tattile, visivo, olfattivo e infine gustativo delle tisana.

Background: Da dove nasce la vostra carriera come formatori? 

Al di là degli specifici percorsi personali, quello che ci accomuna è la profonda passione per il potenziale di crescita e apprendimento degli esseri umani come individui e ancor più quando interagiscono all’interno di un gruppo. Facilitare quei processi, creare condizioni favorevoli all’azione e stimolare allo stesso tempo la riflessione consapevole è ciò che amiamo fare. MensCorpore è il “contenitore di senso” che meglio riassume tutto questo e molto di più. 

Piante e Natura: un aneddoto nella vostra vita/professione.

Sulle colline Tortonesi abbiamo una piccola vigna di Timorasso, della quale ci prendiamo cura da ormai diversi anni. È una specie di esercizio zen, non sempre facile o leggero, che ci aiuta però a staccare dai ritmi a volte frenetici e artefatti della vita cittadina per riportarci a quelli più silenziosi ed essenziali della natura. È un luogo nascosto in mezzo al verde che pacifica la mente, è una vera famiglia allargata. È connessione con la terra. Last but not least: è la goduria di bersi un buon bicchiere del proprio vino! Per ora è una passione, in futuro chissà.

Quando vi sentite “sani e selvaggi”?

Quando ridiamo di gusto insieme agli amici; quando ci commuoviamo davanti alla spontanea, delicata e potentissima tenerezza dei bimbi; quando beviamo voracemente della meravigliosa acqua fresca dopo una lunga faticata o quando passeggiamo in silenzio dentro a un bosco e ci sembra di respirare al suo ritmo. Ci sentiamo “sani e selvaggi” quando giochiamo con le onde del mare, tuffandoci dentro ai cavalloni, quando balliamo scatenati sulle note di una pizzica salentina, di una rapsodia klezmer o di un sòn afro-cubano.

Se vi dicessi “Share Your Nature”, cosa mi direste?

Diremmo che non è possibile fare altrimenti. L’interdipendenza è una condizione esistenziale, vivere significa condividere, volente o nolente. Il destino personale è indissolubilmente legato alle azioni dei nostri simili, all’integrità dell’ambiente fisico e naturale che abitiamo e al delicato equilibrio del pianeta che ci sostiene (letteralmente!). Ecco perché è così importante rendersene conto, coltivando consapevolezza.

Ci raccontate la Wilden Experience?

A proposito di consapevolezza, la Wilden Experience è una pratica di mindfulness che ruota intorno all’infuso, con tutti gli stimoli e le ancore percettive che esso offre: dalla scelta degli ingredienti alla loro manipolazione, dalla creazione di una mistura originale fino alla vera e propria degustazione. Un viaggio sensoriale fra profumi, sapori e colori, per creare connessione con il gruppo e con se stessi, sperimentando e coltivando un “approccio meditativo” di cui beneficiare ben oltre la specifica esperienza. 

La settimana prossima uscirà qui, su Sani e Selvaggi, la traccia della prima Wilden Experience. Stay tuned!

A occhi chiusi, durante la pratica meditativa Wilden Experience tenuta in fioreria Cuccagna a Milano nel novembre 2019
Wilden Experience: una pratica per prendersi del tempo per sé e per espandere le virtù benefiche dell’infuso Wilden

© Carlotta Coppo

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