Miscelazione selvaggia con Walter Gosso
Walter Gosso è un vero e proprio ambasciatore del bere bene. Con alle spalle una carriera di importanti riconoscimenti, l’Advocacy Manager di Rinaldi 1957 ci svela il suo percorso e una ricetta.
Background: Da dove nasce la tua carriera come barman?
La passione per il mondo degli spirits e annesso quello dei cocktail nasce in giovane età, a 14 anni, grazie a mio cugino che aveva un piccolo bar di paese. È stato lui che mi ha trasmesso la la passione di stare dietro a un bancone e servire i suoi ospiti. Poi nell’arco della mia carriera è cresciuta sempre di più la curiosità per la produzione degli spirits, che mi ha portato a conoscere Master Distillers e vivere in prima persona con visite e corsi, varie distillerie nel mondo.
Piante e Natura: un aneddoto nella tua vita/professione.
La collaborazione con delle distillerie nella creazione di liquori o spirits mi ha portato in alcuni casi alla raccolta di erbe, radici o bacche selvatiche. Mi ricordo ancora quando scoprii il ginepro selvatico sulle Alpi Marittime, rimasi esterrefatto dal loro profumo e succo oppure quando ho seguito un Maestro Erborista nella raccolta del Génépi per la produzione del medesimo liquore.
Quando ti senti “Sano e selvaggio”?
Mi sento “sano e selvaggio” quando parto per una scampagnata tra i boschi, porto con me una bella bottiglia di spirits, del buon pane accompagnato da formaggi e posso gustarmi tutto ciò in piena libertà con la natura circostante, diciamo in un wild picnic!
Se ti dicessi “Share Your Nature”, cosa mi diresti?
Racconterei la mie esperienza nel fare foraging in alcuni casi per la ricerca di erbe e frutta selvatica per creare sciroppi oppure infusioni naturali per la creazione di cocktails, oppure la mia passione per la raccolta funghi che nasce da bambino con mio padre.
Ci racconti la tua ricetta?
Il cocktail che ho creato è un Tom Collins agrumato con una punta di zafferano e delle amarene per guarnire. Ho scelto la Remedium n. 2 – Boost, perché è un toccasana rinfrescante.