Wilden Tales: la wilderness dentro di noi
Cosa significa wilderness? Quale significato possiamo dare alla parola selvaggio? Cosa c'è di selvaggio nella nostra vita? Le parole di Serena Tornusciolo inaugurano un nuovo format di racconti sul concetto di selvaggio: WILDEN TALES.
Traslocare non è mai facile, si sa. Soprattutto nel caso in cui la scelta ricada su di un colle mezzo abbandonato, in una minuscola frazione di un piccolo villaggio di una valle abruzzese. Eppure, attratti da una vita più sana e selvaggia, arricchiti da un senso di ricerca verso l’ignoto, prendemmo presto possesso di quella che di lì a poco sarebbe divenuta la nostra nuova dimora.
Dopo una settimana, il lockdown. Come tutti, non eravamo per nulla preparati a questa evenienza: la scarsa conoscenza della comunità, mista all’incantevole solitudine del colle, finì per generare un senso di profonda inquietudine.
La casa degli alberi di mandorle
La “casa degli alberi di mandorle” divenne presto la dimora di una surrealtà nella quale rimanemmo intrappolati. Il privilegio cedeva silenzioso il passo all’angoscia; la solitudine ci aveva teso un agguato. Le stesse domande tornavano a tormentarmi: “Cosa significa selvaggio? E dove lo si ritrova?“. Dopo questi primi momenti di incredulità, vi è stata una presa di consapevolezza e la natura con tutta la sua potenza ci ha teso la mano.
Zuzzurellare nella natura
Cominciai così a zuzzurellare – come qualche indigeno mi ha suggerito – nel prato intorno casa che è stato incolto per molti anni e ci ha donato una varietà di vegetali. Proseguivo, poi, lungo uno scosceso roccioso per raccogliere i primi asparagi selvatici, fino a raggiungere le sponde del fiume, dove si facevano notare i germogli di equiseto e la sedanina d’acqua dal suo sapore peculiare, con note balsamiche di sedano, finocchio e sentori di liquirizia. Osservavo la natura e come in pochi chilometri cambiasse aspetto e la vegetazione con essa. Le giornate si arricchivano di piccoli gesti, come uscire nel giardino selvaggio di casa e notare come una pianta evolveva durante la sua crescita. Questo mi donava forza nell’affrontare il distanziamento dagli esseri umani. Sentivo che stava avvenendo uno scambio di energie tra le piante e me. Iniziavo ad avvertire meno la solitudine e cercavo di cogliere l’essenza del vivere con la natura.
Raccolta di erbe
Durante la raccolta delle erbe, con lo sguardo rivolto al terreno avviene una lettura attenta della natura. Quel che allo sguardo distratto poteva sembrare solo una distesa di fili d’erba che addobbavano la valle, diventava improvvisamente una moltitudine di materie prime di cui madre natura si era presa completamente cura. La sagoma frastagliata del tarassaco e del papavero si alternavano ai contorni del silene e della piantaggine. I primi fiori a spuntare durante le giornate calde della quarantena sono stati quelli di malva e di camomilla, che con ho raccolto e lasciato essiccare in previsione delle fredde serate invernali. Hanno fatto seguito i fiori di sambuco e la robinia, che abbiamo consumato freschi durante i nostri pasti e una parte conservati in aceti aromatizzati e kombuche. Poi si è passato ai gelsi e alle amarene selvatiche e poi la raccolta delle noci verdi per il tradizionale nocino della notte del 24 giugno.
La consapevolezza della Wilderness
Questo periodo di avvicinamento e riconoscimento delle piante spontanee è stato qualcosa di più di fare foraging, è stato entrare in contatto con la terra che calpestavo e trovare un linguaggio non verbale con cui comunicare con essa. Era forse questo quel senso di wilderness? Di selvaggio? Come dice William Cronon nel suo saggio “The trouble with wilderness; or Going Back to the Wrong Nature” dobbiamo notare che la vera wilderness si trova dentro di noi e non fuori.
Altro non è che una certa gentilezza che ti permette di ritrovare uno spirito guida nella natura che ci circonda. Non possiamo più pensare al selvaggio come un confine tra noi e il mondo o come un prodotto da consumare: la wilderness non è distanza, ma è un senso intimo che ci permette di ritrovare il nostro ruolo nella vita di tutti i giorni e curare le nostre ferite.
Parole di Serena Tornusciolo per Wilden