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Wilden.herbals meets / Intervista a Paola Barzanò

La collezione Wilden.fabrics si arricchisce di nuovi prodotti. Ricerca dei valori del passato, rispetto per l’ambiente e desiderio di trasmettere l’energia della natura caratterizzano i nuovi accessori tessili di Paola Barzanò, architetta, artista e maestra delle colorazioni naturali.

Partire dalle tradizioni, osservare e poi sperimentare per andare verso un futuro sostenibile: questa è la filosofia delineata da Paola Barzanò, bio-architetta e insegnante di Color Science and Sustainability  al Polimoda di Firenze, che collabora con noi di Wilden. Potresti, infatti, aver già riconosciuto questo nome se avevi letto gli articoli a lei dedicati in cui raccontavamo la nostra prima collaborazione o il suo metodo di lavoro.

Oggi abbiamo chiacchierato con Paola Barzanò per approfondire le idee e la metodologia che l’hanno guidata nella progettazione dei nuovi accessori tessili che abbiamo lanciato in anteprima al pop-up store di Rinascente Milano e che adesso puoi trovare anche nel nostro shop online.

A evidenziare l’evoluzione dei nuovi prodotti Wilden.fabrics c’è una scelta precisa dei colori.

Sì! Si tratta sempre di colori da pigmenti naturali. Sono colori che ho sperimentato nel corso di una nuova ricerca. Perché non si finisce mai di scoprire la bellezza dei colori che vengono dalla natura.

Devi sapere che i colori sintetici sono giovani rispetto alla storia dei colori: le prime molecole di sintesi sono state scoperte nella seconda metà dell’Ottocento. E prima? Nei secoli, per non dire millenni!,  precedenti non esistevano che i colori naturali!

Attraverso i colori naturali recuperiamo un legame tra la natura e l’essere umano. Noi percepiamo i colori naturali in modo profondo poiché li riconosciamo come qualcosa che ci appartiene biologicamente.

Questa scelta ha un forte impatto: emotivo e ambientale.

Emotivo perché tutto quello che viene dalla natura crea un legame forte e vibrante. Ambientale perché scegliere questi colori significa fare una scelta sostenibile. 

I colori naturali provengono da risorse rinnovabili o da scarti e, a differenza dei colori sintetici, non vengono da fonti fossili. Acqua ed energia per tingere vengono usate con parsimonia. Questo percorso porta alla creazione di un prodotto sostenibile.

Materiali, colori e processo: come sono nati questi nuovi accessori tessili?

Partiamo dai materiali:  cotone organico, canapa e lino, materiali della nostra tradizione tessile con performance di resistenza e termoregolazione all’avanguardia e affinità con i colori naturali. 

Per la tintura innanzitutto prepariamo i tessuti  ad accogliere il colore attraverso un bagno con tannini e sali, che si chiama mordenzatura.  L’estrazione del colore avviene principalmente per decozione. Il materiale mordenzato è dunque immerso nel bagno di colore e quindi tinto con tempi e temperature specifiche a seconda dei diversi colori.

È un processo antichissimo che risale all’uomo delle caverne. Dai colori di origine minerale ai colori di origine vegetale, l’uomo ha insito in sé il bisogno di circondarsi di colore e di bellezza.

Raccontaci del tuo rapporto con questo approccio ai colori.

Ho iniziato a usare i colori naturali molti anni fa e non ho mai smesso. È un ambito in continua evoluzione, che un tempo era di nicchia e ora finalmente ha un raggio di interesse più ampio, anche in ambito industriale.

La ricerca è sempre attiva, anche attraverso un confronto costante attraverso una rete internazionale di amici e colleghi. Anche l’industria della moda oggi inizia a impiegare risorse dedicate alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie che vanno in questa direzione.

Come si legano le tue creazioni con il mondo di Wilden?

La nostra filosofia è la stessa: dobbiamo interrogarci sulla tradizione, riscoprirla e aggiornarla per portarla nel futuro. È una chiave di lettura e un modo di lavorare che mi lega profondamente a Wilden: recuperare le tecniche del passato per utilizzarle in un contesto contemporaneo.

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