Making Wilden | Dare forma alla terra con Morena Ceramics
Wilden.herbals meets producers, chefs, entrepreneurs and realities close to the healthy and wild philosophy. Today we get to know Morena Ceramics, a project by Morena Massera and Wilden's new partner.
Forse non lo sapevi ma la ceramica è potenzialmente eterna: non invecchia, non si altera, anzi, riesce a trovare nuova vita anche dopo anni, sorprendendo ogni volta come fosse la prima.
Morena Ceramics lo sa bene: il progetto di Morena Massera, proprietaria del laboratorio Mat Laboratorio di Ceramica a Milano, eleva ed esalta un materiale che nasce da elementi naturali presenti nella terra (argille, sabbia, quarzo) e che, insieme all’acqua, sono lavorati a mano con il tornio per trasformarsi in manufatti preziosi, minimali, profondamente autentici.
Anche noi di Wilden lo sappiamo bene, per questo abbiamo scelto le creazioni di Morena per il nostro store: nella sezione “Accessori” troverai quattro tazze, due con coperchio/piattino (ideale per i nostri infusi!) e due col manico.
Abbiamo chiesto a Morena di raccontarci di più di lei, del suo progetto e della sua filosofia creativa. Ecco cosa ci ha risposto.
Come nasce Morena Ceramics?
Con Morena Ceramics possiamo parlare di due nascite: la prima è stata a Parigi quando casualmente mi sono imbattuta nel mondo della ceramica mentre cercavo lavoro nell’interior design, il campo in cui mi sono laureata. Dopo alcuni anni di stanchezza e perdita dell’orientamento, ho pensato di iniziare un corso di ceramica.
L’illuminazione è avvenuta dopo le prime lezioni: ho capito che era davvero quello che volevo fare. Mi sono ulteriormente specializzata in questo settore tanto da iniziare a insegnare in tre studi di Parigi.
Tornata a Milano nel 2016, c’è stata la seconda nascita: dopo un anno ho deciso di aprire il mio studio/co-working e di improntarlo sull’insegnamento e sulla produzione di ceramica. Ora siamo una bella famiglia nutrita tra corsisti e persone che fanno parte del co-working.
Qual è il punto di legame con Wilden?
Beh, possiamo dire che c’è un legame di forma: noi che facciamo le ceramiche siamo i contenitori, Wilden produce il contenuto, le tisane, che finisce nelle nostre ceramiche. C’è un dialogo profondo e potente, inoltre, legato alla terra: la ceramica è un materiale che evoca fortemente la madre terra così come Wilden, con le sue erbe, è un progetto che rispetta i suoi cicli e stagioni.
Che vuol dire per te essere “Sani e Selvaggi”?
Per me significa tornare alle origini. È un argomento che mi sta molto a cuore e che si sposa con i workshop di ceramica che sto organizzando. Mi sto avvicinando sempre più a questo materiale nei suoi aspetti primordiali e sto esplorando come venivano cotte e realizzate una volta le ceramiche.
Sto effettivamente scoprendo un mondo nuovo, quello delle cotture primitive (pit fire pottery) che prevedono una lavorazione a mano della terra e una cottura nel fuoco. Immaginalo come un falò attorno a cui vengono cotte le ceramiche, successivamente ricoperte di terra, lasciate riposare e l’indomani riscoperte.
Il risultato è incredibile: le ceramiche assumono delle colorazioni uniche, grezze e terrose, ma molto belle – il tutto senza l’utilizzo degli smalti. Recentemente sono andata nei boschi a raccogliere le argille per costruire nuovi oggetti nel modo più naturale possibile.
Nessuno strumento, nessun additivo: come piace dire a me, le mani e basta.